Le ragioni di Gheno
- elisa zordan
- Jan 18, 2023
- 2 min read
Updated: Jan 19, 2023
Un piacevole invito alla cooperazione comunicativa
In un periodo storico in cui ci sentiamo quasi in dovere di "lasciare un commento" e di avere un'opinione, magari controcorrente (nella contraddittoria illusione che però vi sia un'anarchia delle opinioni, e che tutto sia stato già detto o fatto in precedenza da qualcun altro), forse è necessario ridare valore al silenzio. E quando qualcosa da dire lo abbiamo, è meglio pensarci due volte.
Nel suo godile saggio "Le ragioni del dubbio. L'arte di usare le parole", Vera Gheno esplora i principali problemi che al giorno d'oggi colpiscono la comunicazione a tutti i livelli (interpersonale, digitale, istituzionale, eccetera) e delinea, con leggerezza e serietà, alcuni antidoti.
Innanzitutto il dubbio, che non deve assalirci ma piuttosto accompagnarci nella formulazione o nell'elaborazione di un enunciato. Capita che l'accessibilità alle informazioni specialistiche, unite alla capacità divulgativa di internet, favorisca la proliferazione di fake news e informazioni inutili che affollano i nostri dispositivi e arrivano a colonizzare le nostre menti. Fermarsi un attimo in più a districare grovigli di nessi causali fantascientifici e a verificare informazioni dalla credibilità discutibile può essere salvifico. Vera Gheno mette in guardia anche i più esperti dal sentirsi definitivamente in salvo da possibili errori di valutazione: "Un primo passo per combattere la stupidità sta nel rendersi conto che in ognuno di noi alberga un possibile idiota". La scelta delle parole può essere insidiosa: meglio usare termini che conosciamo bene.
Poi la riflessione, che richiede tempo. L'abuso di parole avviene ovunque, specialmente online, dove gli utenti, protetti dallo schermo, vomitano quanto hanno in mente senza preoccuparsi delle ripercussioni che queste possono avere nei confronti delle persone a cui si rivolgono o a cui si riferiscono. Passando anche attraverso le massime della comunicazione cooperativa di Grice, Gheno invita alla consapevolezza dei propri limiti e delle proprie potenzialità e all'assunzione della responsabilità delle proprie parole e delle conseguenze che possono avere in un determinato contesto e con dei determinati interlocutori.
Infine il silenzio, perché la comunicazione, come la musica, ha bisogno di pieni e di vuoti.
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